La presunta sindrome di alienazione parentale

La presunta sindrome di alienazione parentale – Convegno di Firenze


La Sindrome di alienazione parentale si riscontra quando, nell’ambito di una separazione difficile, il minore si rifiuta di incontrare il padre denunciando abusi e violenze. Una presunta “malattia” inventata dallo psicologo americano Richard Gardner e che ora, denuncia il Movimento per l’infanzia, rischia di entrare nel nostro codice civile.

Firenze – Si chiama Sindrome di alienazione parentale (P.A.S.).

La si riscontra quando, nell’ambito di una separazione difficile, il minore si rifiuta di incontrare uno dei due genitori, generalmente il padre. Il bambino affetto da questa presunta malattia sarebbe in realtà manipolato dal genitore “alienato” fino al punto di essere convinto a denunciare violenze e abusi inesistenti. Una malattia vera e propria, secondo il suo inventore americano, deceduto nel 2003, Richard Gardner, e con lui quella parte (minima) di mondo scientifico che gli ha dato credito.

Si tratta invece di “Scienza spazzatur! a”, di “Junk scienze”, secondo gli esperti del Movimento per l’infanzia, e con loro la maggioranza del mondo accademico e psichiatrico.Professori, psichiatri, giudici e avvocati ne hanno dibattuto oggi in un affollato convegno all’Ordine dei Medici di Firenze.

Che la P.a.s. sia ufficialmente riconosciuta o meno come malattia, infatti, non è una circostanza priva di conseguenze. Da questa decisione dipenderà l’esito di centinaia di processi per affidamento e per violenza familiare.

«L’obiettivo della P.A.S. è quello di medicalizzare preventivamente il bambino che rifiuta di vedere il padre per motivi seri come violenze subite o di cui è stato spettatore – spiega Girolamo Andrea Coffari, presidente nazionale del Movimento per l’Infanzia – Così, un bimbo che si lamenta di abusi, anziché vedere riconosciuto il suo diritto di accertare la verità, viene considerato paranoico e malato con la diagnosi preventiva di una sindr! ome che non esiste».

In Italia c’è al momento un disegno di legge (n.957/2008) all’esame del Senato, che testualmente cita la sindrome come causa di esclusione dall’affidamento del genitore che avrebbe condizionato il minore.

«Se questa legge dovesse passare – aggiunge l’avv. Coffari – verrebbe introdotta nel nostro codice civile una malattia psichiatrica del tutto inventata per dirimere questioni legate all’affidamento dei figli».

La P.A.S. non è riuscita finora ad entrare nel DSM (Diagnostic and statistical Manual), l’elenco ufficiale universalmente adottato dalla comunità scientifica di tutte le malattie psicologiche o psichiatriche comprovate tali. Nonostante ciò capita, anche in Italia, che venga chiamata in causa da avvocati e consulenti giuridici come elemento dirimente in complesse pratiche di affido e separazione.

«Come se improvvisamente l’Italia e l’Europa si fossero p! opolate di madri che inculcano nei loro figli un odio verso il padre spingendoli a denunciare violenze inesistenti – conclude il presidente di Movimento per l’Infanzia – Non neghiamo che ciò possa accadere. Ma nei rarissimi casi in cui un genitore manipola la mente del figlio fino a fargli dichiarare falsità sull’altro genitore, si delinea un reato, quello di calunnia per interposta persona, che va accertato in un processo penale e non preventivamente diagnosticato come malattia mentale».

Insomma, una teoria tutta da dimostrare, ideata peraltro da un personaggio il cui nome è stato da molti accostato all’epiteto di “ideologo della pedofilia” per il contenuto ambiguo di alcuni suoi scritti. Idea che però rischia, se presa seriamente in considerazione, di negare le necessarie tutele ai minori vittime di violenza.

Fonte: www.stamptoscana.it

“Nella si! tuazioni di conflitto familiare l’interesse da mettere al centro della tutela è quello del minore”.

É intervenuto anche l’assessore al welfare Salvatore Allocca, stamattina presso la sede dell’Ordine dei Medici di Firenze, al convegno dal titolo ‘La “presunta” sindrome di alienazione parentale, PAS’, organizzato dal Movimento per l’Infanzia con il patrocinio della Regione.

La PAS, controversa disfunzione psichiatrica sarebbe una diagnosi che entra nelle perizie per l’affidamento dei minori, nei casi di separazione e divorzi conflittuali

Una sindrome che buona parte della comunità scientifica non riconosce come disturbo psicopatologico e che non è mai stata inserita nel DSM ovvero il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali.

L’assessore Allocca ha dapprima illustrato brevemente i risultati dell’ultimo Rapporto sulla violenza di genere commentando che “l’aumento del numero di donne che si sono rivolte ai Cen! tri Antiviolenza è interpretabile da un lato in senso positivo, come abbattimento graduale della barriera informativa e culturale rispetto alla possibilità e volontà di condividere con qualcuno il disagio e lo stato di bisogno, e dall’altro come segnale che il fenomeno è in aumento”.

L’assessore ha poi spiegato che “è ancora troppo basso il numero di donne che decidono di denunciare. La cappa di silenzio che ancora avvolge questa triste realtà non accenna a dissolversi. Il dato del Rapporto è tuttavia una rappresentazione per nulla esaustiva del fenomeno”.

Allocca ha quindi spiegato che violenza di genere e PAS sono due fenomeni strettamente correlati, perchè le violenze familiari non si interrompono nel momento in cui la donna decide di separarsi. “Al contrario, se ci sono figli la violenza può assumere forme svariate, e paradossalmente ‘legalizzate’.

La recente rifor! ma del diritto di famiglia del 2006, sull’affido condiviso introduce il principio di bigenitorialità, principio che tutti riteniamo di grande valore ma che andrebbe applicato sempre tenendo in massima considerazione l’interesse superiore del minore. Invece – spiega l’assessore – arriviamo a situazioni al limite del paradosso per cui in base al principio, che diventa quasi più un diritto del genitore piuttosto che del minore, il genitore che ha in corso un procedimento penale per molestie, stalking, violenza, maltrattamenti sia all’interno che all’esterno del nucleo familiare, può tranquillamente diventare genitore affidatario”.

Allocca ha quindi ricordato che all’interno delle nuove proposte di riforma del diritto di famiglia attualmente in discussione al senato c’è il tentativo di introdurre la PAS.

“Non voglio entrare nel merito di un tema medico-scientifico ma pongo questa riflessione: come può una presunta sindrome, non ricon! osciuta dalla comunità scientifica, essere introdotta attraverso una legge nel nostro ordinamento? Respingerei l’equivalenza di chi, opponendosi alla PAS, si oppone al principio di bigenitorialità. Credo che comunità scientifica ed operatori del diritto si stiano ponendo il problema della non applicabilità a situazioni complesse, come in caso di alta litigiosità dei coniugi, di una soluzione semplice o meglio, semplicistica, come appunto la PAS, peraltro considerata ‘scienza spazzatura’. Come già accaduto in altri paesi europei, che sulla PAS hanno fatto un passo indietro”.

Allocca ha perciò concluso il proprio intervento auspicando che venga fatta chiarezza su questi argomenti. “Un compito che rientra tra le prerogative di operatori ed istituzioni. Non esistono argomenti tabù, per i quali è limitata la discussione in nome di un’ideologia o di un falso mito, poichè la riforma del diritto di famiglia interessa tutta la soci! età e non soltanto gli addetti ai lavori, spesso portatori di istanze che poco hanno a che fare con quel principio di interesse superiore che la convenzione internazionale attribuisce al minore”.

Fonte: www.gonews.it

La presunta sindrome di alienazione parentale – Convegno di Firenze – 2012

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